Pubblicato a fine 2012, “Reformation” riconferma il ritorno dell’ormai rodatissimo duo del veterano Gianluca Becuzzi e dell’ormai sempre più intraprendente Elena De Angeli, con la piacevolissima aggiunta all’organico, di Fabrizio Biscontri a chitarre e bassi.
Dopo il dinamitardo “Post Post Post”, con la sua irriverenza post-punk, con le sue ritmiche post-rave, con la sua attitudine post-no-wave aggressiva, citazionista e sloganistica, il futuro di Noise Trade Company sembrava ormai formato, il trademark raggiunto, il prossimo disco da attendere una sorpresa splendida e ballabilissima.
Inutile che io vi dica, se avete già ascoltato questo incredibile disco, quanto imprevedibili siano le menti dei due leader di NTC, ovvero Becuzzi e la De Angeli… tempi portati a torbidi torpori influenzati dal trip-hop più scuro e sinuoso, chitarre crepuscolari, bassi profondi e rotondi, voce cantilenante apatica ed interprete appassionata al tempo stesso, che molto ha per personalità delle grandi chanteuses del passato, con liriche scritte dalla stessa singer, ed una produzione, già prima a livelli ottimi, qui portata a termini stellari.
Emerge un nuovo e più introspettivo lato della Noise Trade Company, riflessioni che si svelano in brani bellissimi come “Fall” od “Orchid”, sino a sfociare in una delle cover più pericolose del mondo per il sottoscritto, tanto il brano scritto é incredibile e personale: “Evening Of Light” della mai troppo compianta Christa Paffgen, in arte Nico, brano di chiusura tratto dall’immenso “Marble Index”.
Un’impresa ben più che difficile: rendere anche solo giustizia ad un brano simile significa essere cavalli di razza, e nessuno finora é mai riuscito a fare ciò che Nico aveva scritto sotto chissà quale stato psicotropico/onirico… eppure la compagnia del Rumore, qui, riesce ad integrare, per livello di spleen, produzione, costruzione e voce, il brano che tanto intimidisce insieme agli altri, tanto che si incastra nelle rovine create da questo “Reformation” alla perfezione. Sia chiaro, per il sottoscritto “Evening Of Light” rappresenta la cosa più vicina all’Apocalisse che possa esistere, più di ogni profezia, emotivamente mi lascia sempre esausto, impossibile da riproporre, e per fortuna i Noise Trade Company lo capiscono, e non portano dentro di loro un peso altrettanto enorme come i demoni che perseguitavano la sfortunata Nico: il brano quindi per fortuna, risulta una bellissima e sentita rievocazione che sarebbe, ne sono certo, piaciuto anche alla Valchiria Teutonica.
Un disco che sembra uscito, e forse in fondo, é uscito da un altro progetto, ben distante da quello di “Post Post Post”.
Ma il moniker non importa, specialmente se la qualità é questa..!