Guilt Trip – Brap:tism | Review by Ver Sacrum

Il duo svedese Guilt Trip – Karl Lindberg e Magnus Nilsson – sono in attività dal 1999 e la loro carriera, benché non intensa,  è proseguita nel corso degli anni fino al recentissimo Brap:tism, che viene prodotto dall’etichetta italiana EK Product.

Come nel caso di quasi tutta la musica promossa da questa label, i Guilt Trip praticano forme elettroniche vicine all’EBM ed all’elettronica ‘dura’ con influenze industrial in stile Skinny Puppy (ai quali fa riferimento anche il titolo Brap:tism): niente che non si sia già visto in giro e i due sono ben consapevoli della tradizione, ma comunque è evidente che ci sanno fare.

L’opener “Biopticon” già conferma le nostre considerazioni: fin dall’inizio, atmosfera ‘nervosamente’ elettronica dalle tinte ‘industrial’– ma il ritmo resta ‘sobrio’ –  largo uso di ‘sampling’ e canto impetuoso, anche se con modalità ‘contenute’. Più aggressive le sonorità di “Waiting in Pain” che già occhieggia al dancefloor, un’inclinazione che persiste e si ‘perfeziona’ nelle due tracce successive, “Tick… Tock… Boom” e “Wormwood”, pensate con ogni evidenza per le discoteche di genere. In “Creep and Crawl”, ferma restando per lo più la durezza dei suoni, lo scenario si fa ipnotico e non mancano passaggi gradevoli per le complessità degli ‘schemi’ elettronici. Ma poi abbiamo classica electro con “No Way Out!” e di nuovo tratti spiccatamente industrial ma dal sapore ‘vintage’ in “Wakey Wakey”, uno degli episodi migliori. Per il resto segnalo solo gli ultimi due pezzi, “Fist Resist” che opta per toni più orecchiabili ed accattivanti e la conclusiva “The Itch”, due minuti abbondanti di elettronica più ‘placida’ e ‘futuribile’, tutta ‘sampler’ e freddezza.

Gli appassionati del genere non resteranno delusi.